“Bella Ciao” insegnata ai bambini per la recita di Natale. Genitori furibondi

10 Dic 2018 18:18 - di Angelica Orlandi

Sconcerto e rabbia alla scuola elementare De Amicis di Napoli. «Avendo sorpreso mia figlia canticchiare “Bella ciao” ho appreso da lei con mia somma meraviglia che questa canzone farà parte della recita di Natale della scuola elementare De Amicis che quest’anno verterà sulla Costituzione italiana e non sul Natale. Non vorrei allora che questa decisione altro non sia che una scelta ad hoc fatta per non turbare la sensibilità delle famiglie di religione mussulmana che hanno i loro figli in quella stessa scuola. Sia però ben chiaro che non consentirò in alcun modo a mia figlia minorenne, di cantare una canzone che evoca uno dei momenti più bui della storia d’Italia, scritta da vigliacchi senza patria e senza divisa che sparavano alle spalle ai veri soldati italiani».

L’ira dei genitori

Inizia così il racconto su Fb di Paolo Santanelli, neurologo, leader del comitato di residenti di Chiaia su quanto sta accadendo nella scuola elementare De Amicis di Napoli . Ma contemporaneamente altre mamme e papà si erano resi conti per puro caso che la recita di Natale a scuola dei loro figli si sarebbe trasformata in una manifestazione politica, perdendo di vista il senso del Natale, festa di pace, di unione e non di divisione.  “Bella ciao” non è proprio un inno che richiama alla conciliazione degli animi: possibile -si chiedono i genitori – che non ci fosse una canzone più appropriata, magari l’Inno del Piave”? Altri genitori non vogliono sentire ragioni: per parlare di Costituzione non è pensabile aspettare la recita di Natale per stravolgerne il senso. E’ chiaro l’intento subdolo ideologico, chi vogliono prendere in giro?, commentano.

Sta partendo sui social una campagna di protesta. I familiari dei piccoli sulla cui pelle si gioca sono sconcertati, disorientati: chi non ne era informato ora lo è,  e a prescindere dagli orientamenti politici tutti si chiedono: ma tutto questo con il Natale cosa c’entra? L’idea è parlare un po’ con tutti, dirigente scolastico, insegnante e se sarà il caso anche con il ministro. Speriamo porti a qualcosa.

Commenti

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  • Gabri 12 Dicembre 2018

    Solo una curiosità: se avesse cantato “Faccetta nera” o l’inno della Padania (?) se la sarebbe presa comunque? Perché neanche usare Gesù Bambino per prendersela con i comunisti degli anni Quaranta del secolo scorso sembra essere granché attinente con lo spirito natalizio

  • Vito Ignazio Fusaro 11 Dicembre 2018

    E’ vergognoso che nella scuola Italiana ci siano degli imbecilli e non degli insegnanti che conoscano l’educazione civica.

  • Massimo Steffanoni 11 Dicembre 2018

    Andrebbe licenziata la dirigente scolastica e l’insegnante rea di tutto cio.
    Se non vogliono disturbare i non cattolici, vadano a vivere in una nazione mussulmana.

  • franz 11 Dicembre 2018

    Dobbiamo sacrificare i nostri valori,i nostro usi e costumi per non offendere la sensibilità dei mussulmani ospiti nel Nostro Paese,ma i mussulmani non offendono la sensibilità degli italiani importando i loro usi e costumi e pretendendo che siano rispettati? Provi quel l’insegnante ad andare in un paese mussulmano o altra nazione con tradizioni e credo diversi dai nostri e cercare di portarvi le nostre tradizioni e usi e ci faccia sapere ,se ci riesce come è andata

  • amerigo 11 Dicembre 2018

    La prossima volta canteranno bandiera rossa?

  • Mauro Collavini 11 Dicembre 2018

    Non ho nulla contro la canzone bella ciao ma sotto Natale si festeggia il Natale e tutte le sue canzoni non la Costituzione Italiana. Per la costituzione c’è tutto il resto dell’anno scolastico. Appoggio pertanto quanto scritto dai genitori di alcuni alunni per protesta.

  • lamberto lari 11 Dicembre 2018

    E’ necessario una volta per tutte che il ministro e il governo prendano una decisione di cosa e come fare all’interno delle scuole….soprattutto in merito di cultura e tradizione che devono essere coltivati e non osteggiati…questa è l’identità del nostro paese che deve essere trasmessa e coltivata proprio in una sede istituzionale come le scuole.
    che cosa significa questa anarchia totale….questa strumentalizzazione più o meno condivisibile di dirigenti scolastici e di insegnanti che devono avere e tenere sui valori del nostro paese all’interno dei propri istituti atteggiamenti omogenei. La politica la facessero nelle sedi opportune e non nelle scuole! Se non condividono questi valori andassero ad insegnare nelle scuole private o scegliessero un altro lavoro magari all’interno delle sedi di partito.

  • Sergio Daniele Pegorini 11 Dicembre 2018

    I compagni-zecche non perdono occasioni per cercare di inquinare l’innocenza dei bimbi e la bellezza delle festività religiose. Non vanno perdonati tanto facilmente ma vanno fatti espellere. Occorre vigilare adeguatamente perché ci riproveranno in altri modi e sotto altre forme o “bandiere”, sono come il cancro, come il Lupo che si traveste da agnello; il nostro dovere principale é riconoscerli per tempo e smascherarli, stroncarli.

  • Leonardo Corso 11 Dicembre 2018

    andiamo avanti cosi con queti sinistrati e le loro ideologie sicuramente andremo a sbattere la faccia al muro tutti quanti. chi è questa persono che vuol cambiare le regole e cultura? va messa in prigione subito. sbattuta fori e spedita in Africa

  • Giuseppe Tolu 10 Dicembre 2018

    Finirà anche per voi , finirà