Salvini: «Nessun rinvio, smonteremo pezzo per pezzo la Fornero»

6 Dic 2018 10:40 - di Stefania Campitelli

Tira le orecchie ai giornalisti che inventano virgolettati inesistenti. «Un eventuale slittamento dell’entrata in vigore del reddito di cittadinanza e della riforma della legge Fornero è stato smentito questa mattina dal presidente del Consiglio, che su questo mi ha messaggiato. I giornali italiani sono incredibili e attribuiscono pensieri, opere o azioni inesistenti». Dai microfoni di Mattino 5 Matteo Salvini assicura che non ci saranno rallentamenti nel percorso delle riforme.

Salvini: smonterò la legge Fornero

«Mi sono impegnato a cominciare a smontare la legge Fornero pezzo per pezzo– ribadisce il vicepremier della Lega – e fosse l’ultima cosa che faccio al mondo il mio obiettivo è azzerare la legge Fornero. Se poi comincia a metà febbraio o il primo marzo non cambia il mondo, però deve cominciare a inizio 2019. Abbiamo messo a bilancio 6 miliardi e mezzo di euro, ci sono ed entro oggi dovrebbero darci i dati definitivi dei tecnici, che stanno valutando quanti italiani useranno la possibilità che il governo mette a loro disposizione». Poi sposta i riflettori sull’emergenza immigrati. «Noi disumani? Trentacinque euro al giorno, vitto, alloggio, sigarette e telefonino e un anno e mezzo di permanenza in Italia senza muovere un dito mi sembra un trattamento assolutamente disumano? Siamo seri: la Francia ha respinto 50mila persone comprese donne, bambini e anziani ai confini con l’Italia. Quindi se c’è qualcuno scorretto evidentemente non siamo noi», dice Salvini polemizzando a distanza con l’Eliseo.

«La Cina fa concorrenza sleale»

Sul caso Huawei, invece, preferisce non commentare anche se sottolineala necessità di «rivedere le regole del commercio con la Cina che è una realtà non democratica, che fa concorrenza sleale con i suoi prodotti partendo da un piano di vantaggio nei confronti delle imprese italiane e delle imprese di tutto il mondo». La Cina – sottolinea il vicepremier – « usa strumenti che l’Italia, l’Unione europea e gli Stati Uniti non possono utilizzare comprandosi mezza Africa, svuotandola di ricchezze” creando un problema “che poi sarà nostro e non cinese, perché dall’Africa arrivano in Italia e non in Cina”.

 

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