Zingaretti va in giro per il Pd e l’opposizione gli brucia tre manager nella sanità

25 Lug 2019 20:13 - di Il Cavaliere Nero
Nicola Zingaretti

Mentre Nicola Zingaretti se ne va in giro per l’Italia a tentare di ricostruire un partito sempre più allo sbando, alla Pisana subisce uno smacco non da poco. L’opposizione fa sentire forte e chiara la voce sulla sanità, bruciando tre manager che il governatore tentava di piazzare.

E il centrodestra ha avuto buon gioco nel rivendicare la limpida operazione politica avvenuta in commissione.

La regione non è una corrente del Pd

“Oggi la commissione regionale sulla sanita` ha bocciato i decreti di nomina dei direttori generali dell`Azienda Ospedaliera Universitaria Sant`Andrea, dell`Azienda Ospedaliera San Giovanni e della Asl di Frosinone. Il nuovo Segretario Nazionale del Pd ha utilizzato la nostra regione come una sorta di cabina di compensazione per problematiche legate alle sue componenti nazionali, prendendo personale proveniente da altre regioni (Emilia Romagna, Sardegna e Friuli Venezia Giulia). Ora ci auguriamo che il voto della commissione possa consentire al Presidente Zingaretti di rivedere le sue scelte”. Cosi` in un comunicato i consiglieri regionali del Lazio Aurigemma, Colosimo, Giannini, Maselli, Simeone.

Guai a intestardirsi

Ora si tratterà di capire che cosa suggeriranno a Zingaretti i soliti consiglieri del suo cerchio magico. La cosa peggiore sarebbe intestardirsi e fregarsene della volontà di un organo istituzionale chiamato ad esprimere un parere sulle nomine. Che potrà anche essere letto come non vincolante ma sicuramente di grande valenza politica.

Tentare di importare “stranieri” alla guida della sanità laziale dopo la botta presa in commissione sarebbe davvero grave. Ci auguriamo che il presidente della Regione non voglia agire di prepotenza. Del resto, se ha scelto di guidare il Pd più che governare il Lazio non può immaginare di ricevere mazzi di fiori dall’opposizione. Che ha fatto il suo dovere e deve ricevere le congratulazioni di quanti pagano ogni giorno sulla loro pelle tagli, tasse e disservizi nella sanità.

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