Maggioritario, l’Abruzzo approva il referendum. Marsilio: «Sinistra sconfitta»
Anche l’Abruzzo si unisce a Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sardegna approvando la richiesta di un referendum abrogativo sulla quota proporzionale dell’attuale legge elettorale. In ossequio all’articolo 75 della nostra Costituzione (“è indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali”) alle urne gli italiani potranno esprimersi sulla possibilità di abrogare una parte della legge elettorale attualmente in vigore che prevede una quota di proporzionale.
Marsilio: «La maggioranza ha votato compatta»
«Non c’era nessuna prova ad arrivare primi, quinti o sesti. La Regione come tante altre Regioni ha deciso di sostenere questa proposta referendaria per dare ai cittadini la possibilità di esprimersi visto che qualcuno pervicacemente evita di affidarsi alle urne facendo giochi di palazzo. La maggioranza c’è, è compatta e lo ha dimostrato respingendo un ostruzionismo dissennato che è stato utile soltanto a ritardare l’adozione di delibere importanti che faremo nel minor tempo possibile»,ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervistato dall’agenzia Dire dopo l’approvazione avvenuta questa notte della richiesta di referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale.
Migliaia di emendamenti dall’opposizione
La proposta è arrivata in Aula ieri sera dopo tre giorni di stop in commissione Bilancio con migliaia di emendamenti presentati dalle opposizioni e ritirati una volta saputo del “sì” arrivato dal Piemonte, che ha consentito di superare la quota di cinque Regioni necessaria per ottenere la consultazione popolare. Per Marsilio i “giochi di palazzo” riguardano dunque anche la questione della legge elettorale: «La sinistra ha deciso di fare un ostruzionismo insensato che non serviva a nulla. L’abbiamo approvata ugualmente e in ogni caso le Regioni che hanno chiesto il referendum oggi sono sei, con la Liguria sette. Quindi saranno sempre di più, dando maggiore forza alla proposta referendaria», dice Marsilio.