Il padre della Borgonzoni brinda con il capo delle sardine bolognesi. Nuovo “schiaffo” alla figlia leghista
Non proprio una foto opportunity. Nel vivo della campagna elettorale in Emilia Romagna il padre di Lucia Borgonzoni, candidata leghista alla presidenza della Regione, si fa immortalare mentre brinda con il leader delle sardine di Bologna. Icona della crociata anti-sovranista e anti-salviniana.
Il padre di Lucia Borgonzoni brinda alla sconfitta della Lega
Proprio così. Nello scatto, pubblicato nel suo profilo Facebook, Gianbattista Borgonzoni, di provata fede dem, è “ritratto” insieme al capo delle sardine, Mattia Santori, durante un brindisi. «Ho voluto incontrare Mattia. Ragazzo in gamba che insieme ad altri giovani sta animando un movimento con principi sani e civili». Obiettivo? «Per augurare di centrare l’obiettivo: arrestare le politiche della Lega». Parole come pietre. In sostanza con l’augurio di vedere sconfitta la figlia, impegnata sotto le bandiere del centrodestra. Con i due è immortalato anche Roberto Morgantini, volto molto popolare a Bologna. Una vita nella Cgil, fondatore delle Cucine Popolari. La foto è stata scattata il 31 dicembre in occasione di uno scambio di auguri nella sede dell’Archivio Aldo Borgonzoni a Bologna.
Una scelta non proprio distensiva nei confronti della figlia Lucia, impegnata in prima persona nell’agone elettorale sul fronte opposto. Una scelta poco condivisa dagli stessi follower. Tra i commenti un lapidario “La dimostrazione che i parenti non si scelgono, purtroppo. Avanti tutta Lucia”.
La presa di posizione esibita a mezzo social conferma la distanza politica e umana tra i due. Iscritto al Pd da un anno, folgorato sulla via renziana, Gianbattista Borgonzoni, ha aderito pubblicamente alla manifestazione delle sardine in piazza Maggiore a Bologna. Anche in quella occasione, a dispetto dell’impegno della figlia, si era fatto fotografare con Morgantini e una sardina stilizzata. A pochi giorni dalle urne non cede alla tentazione di una seppur minima neutralità, senza rinunciare al suo impegno e alle sue convinzioni politiche. Nessuno chiede a Borgonzoni padre di mettersi a capo del comitato elettorale della figlia leghista, ma forse un pizzico di equidistanza dal derby stracittadino non sarebbe male.
Dovrebbe solo vergognarsi!!!! Anche se non condivideva le idee della figlia, avrebbe potuto evitare una simile sceneggiata. Ma la vergogna non alberga nelle anime sinistre.
I compagni sono così, per loro il comunismo è una religione. Conobbi un modenese che, forse un caso unico, partecipò e vinse il Concorso per l’ Accademia Militare di Modena: la fidanzata ruppe immediatamente il fidanzamento e tutti i condomini gli tolsero il saluto. Ecco perché di fronte a tali fatti, sono decisamente dalla parte di coloro che abbandonano le aree rosse ed emigrano, o smontano le fabbriche e ricostruiscono all’estero, o disinvestono per altri luoghi, non si tratta di non essere patrioti, si tratta di legittima difesa: di fronte al fanatismo comunista occorre reagire, occorre manifestare il profondo dissenso verso i talebani nostrani, ora, dopo, ammesso che ci sia mai un dopo, sarà comunque troppo tardi.