Sanremo dei record, 10 milioni di italiani lo seguono. Ma è bufera su Achille Lauro seminudo
Sanremo fa il botto. Gli italiani restano fedeli e affezionati al rito del Festival della canzone italiana, edizione numero 70, pur tra mille polemiche. L’esordio del Festival è un grande successo. La prima volta di Amadeus fa registrare una media di 10 milioni 58mila telespettatori ed il 52,2% di share: è il dato più alto dal 2005, quando alla conduzione c’era Paolo Bonolis. Battuto quindi Claudio Baglioni, che l’anno scorso per la prima puntata si fermò al 49,5%. Il commento di Fiorello tutto un programma: su Twitter scrive il suo classico “Minc***“. Un Fiorello vestito da prete che ha rotto il ghiaccio introducendo il conduttore e dando il “là” allo spettacolo.
Come da tradizione, le polemiche sui testi e la politicizzazione dell’evento non hanno fatto altro che aumentare l’attesa. Inoltre è da non sottovalutare la presenza di due donne diverse ma entrambe rivelatesi all’altezza: Rula Jebreal e Diletta Leotta. Inoltre, sempre strategico il ruolo di Fiorello che ha officiato il “rito”.
Numeri a parte, puntuale come un cronometro svizzero piomba lo “scandalo” Achille Lauro. Non tanto per il pezzo, il Me ne frego che fu tacciato di fascismo non appena si seppe del titolo. Senza nemmeno avere letto il testo. Il suo strip-tease, il suo quasi “nudo totale” al termine della performance non è piaciuta ai più. Tutina color carne molto trasparente, insomma, per l’associazione dei consumatori Udicon non va bene per una prima serata:
Sanremo nell’imbarazzo
C’è chi grida allo scandalo, chi al genio. “Davanti a milioni di telespettatori di Sanremo, tra cui tantissimi bambini, è andato in onda uno spettacolo indegno”, ha tuonato il presidente Denis Nesci. “Non siamo disposti a vedere scene come quella trasmessa in diretta nazionale su Raiuno. Che messaggio sarà arrivato ai tanti bambini che vedono insieme alle loro famiglie la televisione?”. Sulla stessa lunghezza d’onda la maggior parte dei commenti sui social.
Dito puntato contro Amadeus: “Questo naturalmente va imputato anche alla direzione artistica che ha permesso oltre questo, anche la presenza di Junior Cally, cantante che nel suo passato si mostra fautore della violenza sulle donne”. Ma Achille Lauro ha rilanciato dai social in modo quasi blasfemo, richiamandosi a San Francesco. Su Instagram spiega il suo spogliarello. «San Francesco. La celebre scena attribuita a Giotto in una delle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi – scrive -. Il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà». Sicuramente esagera.
Sui 10milioni di italiani non mi pronuncio: si potrebbe dire, democraticamente, che ognuno ha i suoi gusti, infatti una settimana fa in EmilyLand qualche milione di fanatici sinistrati ha incoronato il luciferino boiardo fulmine di guerra. Ma anche dire che un tempo il festival era della canzone mentre oggi sembra di essere tornati nelle aule del 68 dove tutti parlavano di tutto e di niente, il verbo ridotto a chiacchiera, il bel canto stravolto in bestemmia, «l’infernal dea che alla veletta stava», come avrebbe scritto il grande Alessandro, a lanciare accuse a chissachì per non si sa bene per chissà che cosa. Piovoso della seconda era giacobina della pandemia.