Coronavirus, l’Italia diventa un modello da seguire: anche l’Austria impone restrizioni di massa
Si allarga il perimetro dei Paesi che chiudono per contenere il coronavirus. L’Austria segue il modello Italia e chiude tutto. Il governo austriaco ha deciso di imporre alla popolazione “restrizioni” di massa. L’obiettivo è contenere la diffusione del contagio da coronavirus. Da lunedì, la polizia controllerà il rispetto delle misure. Solamente tre le casistiche per le quali è consentita l’uscita dalla propria abitazione. Ragioni di lavoro non rinviabili, acquisto di cibo e aiuto ad altre persone. Se si vorrà uscire, ha detto il cancelliere Sebastian Kurz, si potrà farlo “solamente da soli o con le persone con le quali si convive”.
Coronavirus, le misure anti-contagio
Vietati gli assembramenti superiori alle cinque persone, mentre i ristoranti chiuderanno completamente da martedì. Lo stop riguarda anche parchi giochi e campi sportivi. Come in Italia, saranno consentiti solo spostamenti inderogabili. È previsto anche lo stop dei voli di linea verso Russia, Ucraina e Gran Bretagna Le misure sono inizialmente previste per una settimana, secondo quanto riportano i media austriaci. In precedenza, era già stato annunciato che gli esercizi commerciali non necessari, con esclusione di alimentari, farmacie, banche, tabaccherie, distributori di benzina e alcuni altri negozi, saranno chiusi da lunedì.
I casi di coronavirus confermati in Austria
Secondo i dati delle autorità sanitarie diffusi stamattina, i casi confermati in Austria sono 800, con 245 casi di positività nel solo Tirolo, la regione più colpita. I decessi sono attualmente due. Per affrontare l’emergenza sanitaria, il Paese richiamerà un certo numero di cittadini che in passato hanno svolto il servizio di leva militare oppure il servizio civile, ha aggiunto Kurz. Oltre a ex militari, viene richiamato chi negli ultimi cinque anni ha svolto il servizio civile.
Kurz: «L’Italia sta facendo grandi sforzi»
La scorsa settimana Kurz aveva già annunciato sarebbero state prese maggiori misure restrittive. «Dobbiamo prevenire che ci sia una rapida diffusione del coronavirus in contemporanea con l’epidemia influenzale. Altrimenti il sistema sanitario rischierebbe di non reggere. Ogni giorno che guadagnamo aiuta il nostro sistema sanitario». Anche l’Italia, aveva aggiunto il cancelliere, «sta facendo grandi sforzi per evitare che il sistema sanitario crolli».