Coronavirus, vale 30 miliardi il “piano choc” del centrodestra. La Meloni: «Spenderli tutti» (video)

6 Mar 2020 13:47 - di Michele Pezza
Meloni

«Sì» all’appello del presidente Mattarella, «no» ad ogni forma di inciucio, quand’anche travestito da governo di unità nazionale. È un centrodestra compatto e dalle idee chiare quello che si presenta nella sala stampa del Senato. Di fronte ai giornalisti Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Tra di loro c’è meno del metro di distanza di sicurezza consigliato dai virologi per evitare il coronavirus. Ma i tre leader sanno che devono parlare una lingua sola. Serve anche questo per marcare la differenza con la maggioranza giallo-rossa, capace di dire e il suo esatto contrario pur se l’emergenza sanitaria attanaglia l’Italia.

Conferenza stampa al Senato di Meloni, Salvini e Tajani

Del resto, sono lì per presentare il “piano-choc” con cui arginare le ricadute economico-sociali del Covid-19. E la Meloni lo sottolinea subito dicendosi «fiera» della compattezza del centrodestra, ben dimostrata dal documento unitario che ne «mette insieme le migliori proposte». Nel merito, si tratta di una vera e propria cura da cavallo per rimettere in piedi ospedali, imprese e famiglie squassate dall’epidemia. Ben 30 miliardi di euro. «È una cifra condivisa dalle associazioni dei produttori», assicura Salvini. È «l’equivalente dell’avanzo primario dello scorso anno», spiega dal canto suo la Meloni. Cioè la differenza tra le entrate e le uscite delle amministrazioni pubbliche al netto degli interessi sul debito. «Dobbiamo spenderli tutti», incalza la leader dei Fratelli d’Italia. Il «piano choc», il centrodestra, intende presentarlo direttamente a Conte e al governo. «Chiederemo un incontro ufficiale», annuncia il “Capitano“.

«Pronti a dialogare con Conte, ma nessun inciucio»

Nessuna mail, dunque, come richiesto dal premier. «Non siamo postini», tagliano corto i tre leader. Ci pensa Tajani a rinviare la palla nella metà campo del governo. «Mi auguro che ascolti l’appello di Mattarella», premette. Per poi aggiungere: «Noi siamo seri, credibili e affidabili». Apposta, sottolinea il forzista, «abbiamo chiesto un tavolo anche tecnico per valutare le nostre proposte». Si tratta di «collaborazione istituzionale», spiega Tajani. «Per aiutare gli italiani non per sostenere il governo». Condivide la Meloni: «Siamo qui per dire che abbiamo delle proposte, abbiamo sempre dimostrato di non essere interessati alle poltrone». C’è anche il tempo per rispondere ad una domanda sul possibile rinvio delle elezioni regionali. Tocca a Salvini: «Non spetta a noi decidere – precisa – però ci piacerebbe essere coinvolti, visto che rappresentiamo la maggioranza degli italiani».

 

 

 

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