L’orrore di una madre: spaccava i denti al figlio di 11 anni per ottenere i soldi dell’assicurazione
Orrore, c’era anche la madre nella disgustosa vicenda di una mega-truffa che contemplava anche picchiare e spaccare i denti a un ragazzino di undici anni per intascare i soldi dell’assicurazione. Le percosse dovevano per rendere credibili i loro incidenti stradali per ottenere cospicui risarcimenti. Tra i mostri che si avvalevano di un minore, provocandogli appositamente traumi al viso, al labbro, agli zigomi e agli incisivi per realizzare le truffe, c’è anche sua madre.
L’orrore di una madre: spaccava i denti al figlio
Una storia assurda che arriva da Caserta. I carabinieri hanno effettuato sei arresti. Almeno quindici gli episodi contestati. Tra i truffatori ci sono due avvocati. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di compagnie assicurative; furto, estorsione e traffico illecito di sostanze stupefacenti: cinque degli indagati sono agli arresti domiciliari. Uno è in carcere per la custodia cautelare. I balordi avavano allestito un vero e proprio sistema per truffare le assicurazioni. Denunciavano alle assicurazioni falsi incidenti stradali producendo referti medici falsi. Grida vendetta il coinvolgimento del ragazzino di 11 anni, il quale ai medici del pronto soccorso mentiva. La madre spaccava i denti a suo figlio e lui affermava, sotto costrizione che era stato un incidente stradale a procurargli le lesioni. Invece era stata sua madre. Orribile vicenda familiare. La vicenda è un cazzotto nello stomaco.
Sei “mostri” arrestati a Caserta
Figurano anche due avvocati tra le sei persone arrestate dai carabinieri di Caserta. In carcere è finito il 42enne Simmaco Palmiero, probabilemente il capo dell’organizzazione; mentre gli altri cinque, tra cui due avvocati del capoluogo, sono andati ai domiciliari. Altre venti persone sono indagate. Per la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha condotto le indagin, gli indagati avrebbero messo su un’associazione dal modus operandi ben collaudato: vi erano falsi testimoni e false vittime, due legali di «fiducia» che curavano le pratiche da trasmettere alle Compagnie Assicurative; pratiche che venivano rese più attendibili con il coinvolgimento di minori quali vittime dei falsi incidenti. Tutti ingredienti da film dell’orrore.