Peschereccio italiano sequestrato dai croati. FdI: “Ora basta, il governo si faccia sentire”
Il peschereccio italiano, proveniente da Vieste, «ha sconfinato di 236 metri. Hanno fermato i pescatori italiani, li hanno processati e condannati. La Croazia ha allungato unilateralmente la zona protetta per la pesca». Le conseguenze? Inevitabili. «Infatti, da quando ha allungato la zona protetta, succede sempre più spesso».
I dettagli al question time alla Camera
Prima di tutto, nel corso del question time alla Camera, emergono dettagli clamorosi su quanto accaduto davanti alle coste pugliesi. Andrea Delmastro denuncia una situazione insostenibile, che vede il nostro governo più imbelle che mai.
Delmastro sul peschereccio italiano sequestrato
«A seguito di question time in commissione Esteri – commenta il deputato di FdI – apprendiamo increduli dalla viva voce del viceministro degli Esteri Del Re che le autorità croate hanno provveduto al sequestro del peschereccio “Furore” per uno sconfinamento di trecento metri. L’equipaggio italiano è stato processato e condannato per direttissima. Ora basta. L’Italia ponga con forza la questione della zona di pesca protetta unilateralmente determinata dai croati e con parere contrario dell’Europa. Ricapitolando, la Croazia prima ci sottrae il mare, poi ci sequestra i pescherecci e infine ci processa e condanna i marinai. Quindi, l’Italia, settima potenza economica mondiale, ponga la questione senza più indugi, chieda la revisione della zona protetta di pesca croata e presidi la sua zona marittima esclusiva a tutela dell’interesse nazionale».