Cittamani Milano

23 Apr 2024 0:01 - di Redazione

Cittamani
Piazza Carlo Mirabello, 5 – 20121 Milano
Tel. 02/38240935
Sito Internet: www.cittamani.com

Tipologia: indiana
Prezzi: antipasti 10/20€, piatti principali 20/28,50€, contorni 6/8€, dolci 10€
Chiusura: Domenica

OFFERTA
Calo di voto per questo ristorante della chef indiana Ritu Dalmia, che l’anno scorso ci aveva così piacevolmente sorpreso. Il locale si trova in una delle zone “calde” della movida milanese e sicuramente attrae un pubblico alla ricerca di un’esperienza alternativa ai numerosissimi ristoranti presenti in zona. La cucina, però, quest’anno ha mostrato qualche tentennamento di troppo che ci ha indotto prudenza nel voto. Abbiamo iniziato con un piccolo benvenuto – una gradevole polpettina di riso con verdure piccanti e semi di melograno – che ha accompagnato gli aperitivi scelti: un ben calibrato signature cocktail creato per festeggiare i 5 anni del ristorante e un cocktail analcolico Indian flame, piccante ben oltre i limiti. Tra gli antipasti, l’insalata di papaya e carote con chips di farina di ceci e semi di senape è risultata piuttosto insapore, così come i molto, forse troppo, delicati chola bhatura, piccoli panini ripieni di curry di ceci con cipolla agrodolce. Decisamente meglio è andata con il green goddess, una sorta di piccoli felafel di piselli e fave farciti con formaggio di capra e guarniti con chutney di avocado. Tra i piatti principali abbiamo optato per il butter chicken, gustosi bocconcini di pollo tandoori cotti con salsa makhani, una salsa cremosa tradizionalmente a base di yogurt, burro, pomodoro e spezie, dal sapore equilibrato, accompagnati da un delizioso pane naan; discreti i gamberi Goa, un piatto introdotto di recente, in cui i gamberi sono risultati troppo cotti e quindi leggermente asciutti, anche se il curry speziato al latte di cocco con riso nero, che li accompagnava, aveva un sapore molto buono. L’assenza di due dei quattro dessert della casa, escludendo i gelati di Viviana Varese, ha orientato la scelta sul mango shrikhand, ovvero una cupola di cioccolato sottile che racchiudeva uno yogurt al mango e zafferano, dove la nota troppo acida dello yogurt, non smorzata dal mango, creava un contrasto poco armonico con il cioccolato.

AMBIENTE
Arredo curato, elegante e moderno, con qualche tocco esotico all’interno. I tavolini di metallo all’esterno, piuttosto spartani, sembrano invece più adatti per un piccolo bar-pasticceria che per un ristorante di questo livello.

SERVIZIO
Nota dolente della nostra esperienza, partendo dall’accoglienza che è stata piuttosto indolente all’ingresso. Il personale di sala a noi dedicato non parlava italiano e quindi abbiamo dovuto ordinare in inglese, cosa che non si può, a nostro avviso, imporre agli ospiti, sia pure in un ristorante etnico. Grande “via vai” ma poca attenzione in generale da parte dei camerieri.

Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net

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